Il concetto di orizzonte temporale è poi profondamente collegato a quello di investimento; intendendosi il periodo di tempo in cui si decide di rinunciare alle disponibilità di denaro per impiegarle in attività finanziarie al fine di massimizzare il rendimento.
È evidente che tale orizzonte è strettamente dipendente dalle proprie esigenze individuali (o della famiglia) e quindi non esiste in linea generale un orizzonte temporale ideale, ma tanti orizzonti temporali quante sono gli obiettivi.
Se devo acquistare un’automobile entro un anno perché quella che possiedo è troppo vecchia e non è più adatta all’utilizzo di cui ho bisogno, l’impiego del mio denaro destinato all’acquisto dell’auto – per ipotesi pari a 25 mila euro – ha un orizzonte temporale di breve periodo.
Posso con questo importo acquistare un titolo azionario pensando che quel titolo abbia buone prospettive future?
Direi proprio di no, perché le prospettive future per quell’investimento non sono coerenti con il mio obiettivo. Perché per definizione il mercato azionario rappresenta un asset rischioso e per ottenere i rendimenti attesi potrebbero necessitare diversi anni, con il rischio che i miei 25 mila euro al momento che mi reco dal concessionario per acquistare l’auto siano diventati 20 mila.
In altre parole, lo strumento finanziario scelto non risponde all’esigenza personale.
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